04 Giu Castrum Vifredi. Un popolo di devoti, guerrieri e lavoratori
Castrum Vifredi. Un popolo di devoti, guerrieri e lavoratori
La stanza narra le vicende di Castel Goffredo dal 1107, quando è citato per la prima volta, fino al 1468, anno in cui Leone e Giacobbe Norsa, ebrei, chiesero al marchese Aloisio Gonzaga di aprire un banco del prestito. La loro permanenza, è documentata da una coppia di rimmonim del XVIII secolo trasformati in campanelli da viatico e da documenti manoscritti tra cui la concessione del banco datato 1549 e la controversia tra la comunità locale e Deodato de Norsa ebreo del 1548. La storia scorre attraverso la Congregazione degli Umiliati, alla fine del XII secolo dediti alla filatura della lana; gli statuti della Congregazione di Santa Maria della Misericordia (1288), che escludeva dalla comunità eretici, usurai e “scandalosi” e gli statuti promulgati da Alessandro Gonzaga nel 1451 che istituivano per Castel Goffredo il mercato del giovedì e la Fiera di San Luca che ancora oggi scandiscono la vita comunitaria.